SANT’OMERO – (alessandro misson) Ancora guai per gli amministratori della Val Vibrata per la famigerata discarica di Ficcadenti di Sant’Omero, di proprietà dell’Unione dei Comuni Città Territorio e affidata dalla Poliservice, inattiva dal 2004 ma entrata nell’elenco dei 44 siti italiani per i quali l’Unione Europea ha sanzionato (e continua a sanzionare) il nostro Paese per la mancata “chiusura” tombale e l’inquinamento connesso alla mancata attuazione della Direttiva del 1999 sulla gestione degli impianti di smaltimento dei rifiuti. All’inizio di marzo la procura della Repubblica di Teramo, tramite il sostituto Silvia Scamurra, ha notificato otto citazioni dirette a giudizio nei confronti di altrettanti amministratori della Val Vibrata per le ipotesi di reato di “gestione di rifiuti non pericolosi in violazione delle prescrizioni autorizzative” e “abbandono o deposito incontrollato di rifiuti non pericolosi”. Due contestazioni di carattere contravvenzione per violazioni del Testo unico sull’ambiente di cui gli otto imputati dovranno rispondere di fronte al giudice monocratico del Tribunale di Teramo il prossimo 19 ottobre.
L’inchiesta ha coinvolto in un primo momento il sindaco di Sant’Omero Andrea Luzi, nella sua qualità di commissario nominato per la gestione dell’emergenza discarica, ma la citazione diretta a giudizio riguarda invece Umberto D’Annuntiis, ex sindaco di Corropoli con delega all’Ambiente nella Città Territorio, oggi sottosegretario regionale, difeso dall’avvocato Gennaro Lettieri; il sindaco di Colonnella Leandro Pollastrelli, difeso dall’avvocato Massimo Consorti; il sindaco di Sant’Egidio e presidente dell’Unione dei Comuni Rando Angelini, difeso dall’avvocato Gabriele Rapali; Alessia Lupi di Corropoli, responsabile dell’Unione ai lavori pubblici per 5 mesi nel 2014 e per dieci mesi tra il 2014 e il 2015; Angelantonio Cretone, responsabile dei lavori pubblici dell’Unione per un mese del 2015; Dalila Pulcini, dal 2015 responsabile dei lavori pubblici dell’Unione dei Comuni; Giovanni Antelli, presidente del Cda della Poliservice dal 2012; infine Gabriele Ceci, direttore generale della Poliservice.
Secondo la Procura di Teramo gli otto imputati, in concorso tra loro, non avrebbero messo in atto le prescrizioni dell’Ue per la gestione post-operativa della discarica per sovvalli di Ficcadenti, arrivate puntualmente tramite il Servizio Gestione Rifiuti della Regione, per fare in modo che l’invaso non generasse più inquinamento ambientale. In particolare, l’Unione dei Comuni avrebbe eseguito solo parte dei lavori di adeguamento richiesti e comunque a molti anni dall’approvazione del piano per la discarica stabilito nel 2006, omettendo la realizzazione degli impianti per la captazione del biogas e l’adeguamento di quelli per la raccolta del percolato. Nonostante la tranche di lavori da realizzare e attesi dal 2014 sia attualmente in corso, con la chiusura del cantiere prevista per l’inizio di maggio 2019, attraverso lo stanziamento di un finanziamento di 816mila euro da parte della Regione con il Masterplan.